PROJECT TEAM   Marco Prati, Elisabetta Lanza, Filippo Lodi, Marcello Dall’olio

LOCATION AND DATE  Bologna 2010

TIPOLOGY Residential

SCOPE OF THE WORK Extension

CLIENT private

PROJECT DATA   design 2008 building 2011

STATUS completed

 

 

Is a short story. It looks like an installation, a work of land art/ architectural design. But most of all is what we believe to be contemporary architecture: the solution to a complex system. The properties required to study a project idea that can recover the volumes  from two terraces to annex to the existing apartment (which occupies the top floor of a prestigious building in Bologna) in order to completely reinvent the space. The proposal was to create two spaces in which to have a constant "light moto" capable of inducing sensory stimuli always different during the day. We do this by "playing"the light, natural and artificial, by entering into a specially designed device architecture. Imagine a new paradigm in which landscape and architecture come together in the new building addition to the building, in contrast to which the new architecture, made of lightweight lenses glass surfaces, stainless steel connecting networks and rheinzink Preoxidation drawn, is articulated in the landscape and occupy part of the roof as a new type of genetically modified plant essence. The experience of the audience will be composed of a series of random views, total and partial of the landscape, always different; the sequences of changing perspectives make dynamic spaces in which the landscape blends with the architecture.When passing through small holes, the light expands, breaks and bends. The resulting shadows do not necessarily resemble the silhouette of the objects from which they projected. The light bends to form shadows made of bright and dark bands or bands without sharp edges. Quantum theory forces us to accept the idea of parallel universes represented by photons and by the flashes of light waves and shadows. The mysteries of the science of light are similar to the physiological wonders that produces the natural light in architecture: the faint glow of the small reflected daylight, the brightness of a wall of wet plaster from sunlight and changes in heavy shadows and light shadows given by reflected color. The range of amazing phenomena of light and shadow contains ambiguities that mysterious glow in elastically un'onirica uncertainty.The luminescence of the shadow lines against a canvas or a sheet of white glass crystallize the theater of light.The endless possibilities of light are evident from the very beginning of architecture and will be in the future.


E' un racconto breve. Assomiglia ad un’installazione, ad un’opera di land art architettonica. Ma più di tutto è quello che riteniamo debba essere un’architettura contemporanea: la soluzione di un sistema complesso. La Proprietà ha richiesto allo Studio un’idea progettuale capace di recuperare i volumi di due terrazze in falda da annettere all’esistente appartamento (che occupa l’ultimo piano di una prestigiosa palazzina in Bologna) in modo da reinventarne completamente la spazialità. La proposta è stata quella di generare due spazi nei quali si abbia un costante “moto luminoso” capace di indurre stimoli sensoriali sempre diversi nell’arco della giornata. Otteniamo questo facendo “suonare” la luce, naturale ed artificiale, immettendola in un dispositivo architettonico appositamente concepito. Immaginiamo un nuovo paradigma nel quale paesaggio ed architettura si fondono nella parte di nuova edificazione aggiunta all’edificio, in contrasto al quale la nuova architettura leggera, composta da lenti di vetro, superfici di raccordo in acciaio inox e reti in rheinzink preossidato stirato, è articolata nel paesaggio occupando parte del tetto alla stregua di una nuova tipologia di essenza vegetale geneticamente modificata. L’esperienza del fruitore risulterà così composta da una successione casuale di vedute, totali e parziali del paesaggio, sempre diverse; le sequenze di prospettive mutevoli rendono dinamici gli spazi nei quali il paesaggio si fonde con l’architettura. Quando passa attraverso piccoli fori, la luce si espande, si sfilaccia e si piega. Le ombre risultanti non assomigliano necessariamente alle silhouette degli oggetti dai quali sono proiettate. La luce si piega in modo da formare ombre fatte di fasce lucenti e fasce scure o prive di contorni netti. La teoria dei quanti ci obbliga ad accettare l’idea di universi paralleli rappresentati dai fotoni e dai lampi delle onde di luce e ombre. I misteri della scienza della luce sono simili alle meraviglie fisiologiche che produce la luce naturale in architettura: il debole bagliore della tenue luce diurna riflessa, la lucentezza di una parete di gesso bagnata dalla luce solare e le variazioni tra ombre pesanti e ombre leggere date dal colore riflesso. La gamma degli stupefacenti fenomeni della luce e dell’ombra contiene ambiguità misteriose che risplendono elasticamente in un’onirica incertezza.

La luminescenza delle linee d’ombra contro una tela o una lastra di vetro bianco  cristallizzano il teatro della luce.

Le possibilità infinite della luce sono evidenti fin dall’inizio dell’architettura e continueranno ad esserlo anche in fututo.

 

 

 

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